Titolo: I Testamenti
Autore: Margaret Atwood
Editore: Ponte alle Grazie
Pubblicazione: 2019
Pagine: 496
Prezzo: 18.00 euro
- Copertina: ♥♥♥♥♥/5
- Storia: ♥♥♥♥♥/5
- Stile: ♥♥♥♥♥/5
” Il nostro tempo insieme sta per cominciare, mio lettore. Piò darsi che vedrai queste pagine come un fragile scrigno da aprire con la massima cur. Può darsi che le strapperai o le brucerai: con le parole accade spesso”
Hai fra le mani un’arma pericolosa, caricata con i segreti di tre donne di Gilead. Stanno rischiando la vita per te. Per tutti noi.
Prima di entrare nel loro modo, forse vorrai armarti anche di questi pensieri:
- La conoscenza è potere,
- La Storia non si ripete, ma fa rima con sé stessa.
Ho acquistato “Il racconto dell’ancella” più come sfida personale che altro.
Non amo in genere i romanzi futuristici, le ambientazioni troppo lontante da me e quindi inimmaginabili. Preferisco la storia, il passato al domani. Ma di quel racconto si era parlato così tanto, ne avevo sentito discutere animatamente in un incontro con Giulia De Blasi che alla fine ho capitolato.
Mai decisione fu più giusta. Sono stata emotivamente catturata dalla società di Gilead ed atterrita da uno scenario che la Atwood ha portato allo stremo partendo però dal nostro quotidiano.
Il finale aperto mi ha lasciata soddisfatta ma con una fame latente di domande, curiosità e voglia di scavare a fondo.
Finalmente, arrivano tre voci di cui è quasi impossibile immaginarne la provenienza che ci trascinano ancora una volta in un microcosmo distopico ed assurdo, crudele e premonitore.
I Testamenti si aprono ben 15 anni dopo l’ambientazione del precedente libro. Le narratrici (e già avete un indizio!) si raccontano attraverso la loro giovinezza ed il loro presente, fanno luce sulla vita prima di Gilead, sui sotterranei brulicanti di una società parallela a quella ufficiale di cui fanno parte personaggi insospettabili
“Quali che fossero le forme e i lineamenti, nostro malgrado eravamo un’insidia, una lusinga, la causa inconscia e incolpevole che per nostra stessa natura avrebbe inebriato gli uomini di lussuria, li avrebbe fatti vacillare, sbandare e ruzzolare oltre il ciglio…”